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Data: Settembre 28, 2025

Due Docenti a Stoccolma: tra banchi di scuola, natura e monumenti
La nostra mobilità Erasmus a Stoccolma è stata l’occasione perfetta per immergerci non solo nel sistema educativo svedese, ma anche nel suo contesto storico, sociale e culturale: un vero e proprio viaggio “Context for Content”, dove apprendere significa conoscere anche i luoghi, le persone e le storie che compongono la cornice dell’insegnamento, in una città nella quale i laghi si intrecciano alle biblioteche e la cultura si respira ovunque… anche in metropolitana.
La prima cosa che colpisce entrando in una scuola svedese? Le scarpe lasciate all’ingresso. Studenti e insegnanti camminano in calzini (o con pantofole), creando un’atmosfera quasi domestica, che riflette perfettamente la filosofia educativa locale: la scuola come seconda casa, un luogo di rispetto e fiducia reciproca . “Trust” infatti è proprio una parola chiave nella scuola svedese. Altro elemento che colpisce è la varietà di volti e di lingue degli studenti: un mosaico di culture che convivono in armonia. Questa ricchezza di diversità dimostra come le scuole svedesi sappiano accogliere, integrare e trasformare le differenze in un punto di forza, creando un luogo in cui ogni studente possa sentirsi profondamente parte di di una comunità.
Un altro dei principi chiave sui quali si fonda il sistema educativo svedese è l'apprendimento attivo e cooperativo: le lezioni sono spesso laboratoriali, con lavori di gruppo e progetti interdisciplinari. Numerosi sono, inoltre, gli spazi verdi e quelli dedicati al tempo libero degli studenti. La possibilità di uno spazio autogestito permette ai ragazzi di sentirsi più responsabili e coinvolti. Questi hanno, oltretutto, la possibilità di scegliere, secondo le loro attitudini, percorsi formativi e laboratori. Infine, “benessere” sopra ogni cosa: psicologi scolastici, biblioteche, spazi per il relax e… fika! (una sacra pausa con dolci e chiacchiere). L’approccio Context for Content ha trovato per noi piena realizzazione anche al di fuori delle mura scolastiche. Infatti ci è stata offerta la possibilità di visitare musei, monumenti e le splendide città di Sigtuna e Uppsala. In Svezia, la cultura è ovunque: la metro stessa è un museo sotterraneo e ogni stazione ospita opere d’arte e installazioni didattiche. Che dire? Siamo tornate in Italia con gli occhi pieni di luce nordica e la mente colma di ispirazioni. Insegnare è anche scoprire, e ogni contesto può diventare un contenuto da vivere e condividere. Perché in fondo, come dicono in Svezia, “Det finns inget dåligt väder, bara dåliga kläder” – non esiste il brutto tempo, solo abiti inadatti. E lo stesso vale per l’educazione: basta avere la giusta apertura mentale… e magari un paio di calzini comodi.
Giovanna Benigno e Salvina Benigno